INVITO A…
VALLEPIETRA E IL SANTUARIO DELLA SS. TRINITA’
A cura di Giuseppe Cicolini
Visitare Vallepietra e salire in
pellegrinaggio al santuario della SS. Trinità è antica tradizione di Fede e cultura ,
una sorta di rito di auto-riconoscimento di far parte di un grande popolo
diffuso in questa parte di mondo, e che sa mettersi in cammino. Chi ha fatto il
viaggio, ritorna anche ogni anno, quasi a scandire la propria vita, nel passare
del tempo e del vigore delle forze. Una volta il pellegrinaggio a piedi era
anche un’impresa muscolare. Oggi si va in autobus o in macchina, ma un certo
sacrificio resta. Ogni pellegrinaggio o processione allude a una salita al
Paradiso.
Un patto di unione
lega quindi le popolazioni cristiane dell'Italia Centrale al Santuario della
SS. Trinità – le Tre Persone divine
- che si è consolidato nei secoli mediante pellegrinaggi e visite, anche in
tempi di guerra e di fame. Oggi è sorto un coordinamento tra le varie Compagnie, dei diversi paesi del Lazio,
dell’Abruzzo e a Sud, fin presso il territorio del Santuario di Montevergine, presso Avellino.
Fede, storia ed eccezionalità dello spettacolo naturale sono al loro
culmine in Vallepietra e nel suo celeberrimo Santuario.
Quelle immagini non sono le sole
nelle pareti della chiesetta. Ci sono scene dell’Annunciazione, Natività,
Adorazione dei Magi, Presentazione al Tempio. E inoltre: i volti di Maria, S.
Antonio Abate, S. Domenico di Sora- il celebre abate
benedettino “monaco itinerante”-, S. Giuliano e una Madonna col Bambino. Ma gli occhi e il cuore di chi entra nella
chiesetta vanno costantemente a incontrarsi con la
sguardo e con la benedizione“bizantina” delle Tre Persone. Ogni pellegrino si comporta come tutti, come in un
ricevimento davanti al Re dei Re: fa il segno di Croce, sfiora gli
stipiti dell’ingresso, s’inginocchia e
prega. Ed esce camminando
all’indietro…
Oggi il Santuario è stato rinnovato
nelle strutture ricettive e di sicurezza, con grandi lavori e locali. E’ curato
dal Rettore Mons. Alberto Ponzi (338.4485253,0774.899084 – mail p.vallepietra@tiscali.it sito web www.santuariovallepietra.it) e
dall’ottimo Sagrestano fac-totum
Franco Mercuri. Il Santuario si apre il 1° maggio e si chiude il 3 novembre.
Anticamente “ju rumitu”
restava sul posto anche in alcuni mesi invernali. Anziani, impediti e malati
possono chiedere al 335.1254126, con congruo anticipo, di essere trasportati
gratis in bus navetta dal parcheggio di Campo
della Pietra al santuario.
La storia
Dove sorgeva un tempietto pagano si
ricavò una chiesa cristiana fondata da monaci basiliani,
autori dell’affresco della Trinità. Oppure - altri pensano- S. Domenico di Sora
o di Cocullo, intorno all’anno mille fondò il
santuario.
Le pie leggende
Le Tre Persone sono lì per miracolo,
dipinte “senza mano d’uomo”? Due buoi e un aratro caddero dall’alto della
Tagliata e furono salvi? L’acqua sgorga in proporzione del numero dei fedeli da
dissetare?. Due Ravennati, per sfuggire alla
persecuzione di Nerone, si rifugiarono lassù, dove furono visitati dai Santi
Pietro e Giovanni ed ebbero l’apparizione della Trinità. Queste narrazioni
leggendarie non fanno male a nessuno. Sono presentate, tra l’altro nel Museo
degli ex-voto al disotto della grande spianata.
L’associazione Culturale Don
Salvatore Mercuri, in un suo sito (www.donsalvatoremercuri.vallepietra.it)
(e-mail: lippo05@libero .it documenta e tiene aggiornate tutte le vicende del
Santuario e di Vallepietra, in memoria di Don
Salvatore, che fu un grande parroco e poeta.
Antropologi, storici della cultura
immateriale, scrittori, fotografi e registi si sono cimentati con il tema: Vallepietra e suo Santuario.
Tra gli altri documentari, nel 1939
fu realizzato il film “Il Pianto delle Zitelle”, dal regista Giacomo
Pozzi Bellini. L’antropologa Elisabetta Simeoni, dell’Istituto Centrale per il Catalogo e
” Fede e tradizione al Santuario della S.S. Trinità di Vallepietra”.
E’ un degno “atrio” del Santuario.
Accoglie, incoraggia, quasi accompagna i pellegrini, in mille maniere. I Vallepietrani
hanno anche una loro vita di villaggio, il cui relativo isolamento è assunto a
valore. La sua storia è legata, alla “Petra
Imperatoris”, dedicata a Nerone; il paese fu
governato nel tempo dalle famiglie Caetani, Astalli, Marefoschi, Piccolomini e Troili. Una Torre alta
I Ristoranti: Simbrivio, La brace, Romano, e stagionalmente: Da Pino alle pezze piane, La noce, Pizzeria Ristorante d’ Agnese.
Aziende locali: Miele d’autore di Alessio Lo Cicero, ,
l’Aratro: forno a legna, Pasta fresca tutti i giorni nella Farina del mio sacco.
L’acqua di Vallepietra, in tante fontane e
fontanelle, è di qualità ottima e disseta circa 80 Comuni del Lazio.
Festa del Patrono S. Cristoforo: 25 luglio.
Nel Ferragosto, tra le altri iniziative, Un
vicolo l’anno “Con un po’ di
dialetto…”, la tradizionale Inchinata, e molta musica tradizionale.
Si possono prendere case in affitto, anche per tutto l’anno, a prezzi
accessibili.
Percorsi a piedi: percorso “Piergiorgio Frassati”
dall’Abbazia di Trisulti, a S. Luca di Guarcino e fino al Santuario.
Vallepietra – Santuario
( usato ancora da compagnie di pellegrini provenienti
dalla provincia di Roma), lungo
Ogni anno
Come si arriva: da Roma: autobus Cotral
a Ponte Mammolo fino a Subiaco e coincidenza per Vallepietra;
partenze da Subiaco: ore 7.00 – 10.00 – 14.00 – 18.00. Autostrade: A1 fino ad Anagni Fiuggi;
A24 fino a Vicovaro
Mandela e poi lungo