INVITO A... SARACINESCO
Come di fa a non visitare Saracinesco?
E’ una scoperta unica di natura, cultura e persone. Da non perdere. Grande distesa di monti e boschi, una tradizione saracena (“arabo-islamica”?), sveva e latina; personaggi storici, e, attualmente,
persone simpatiche e accoglienti.
Che cosa dicono di sé i “Saracinescari”?
Con malcelata ironia, dicono di essere discendenti di Saraceni, boscaioli, cacciatori e briganti,
sempre con lo schioppo a tracolla. Saraceni?
Bella leggenda che vuole qui ritirata, come a caposaldo, una
banda d’invasori mori, dediti a scorribande nella campagna romana.”Mori” forse ,
ma certo non provenienti dall’Africa settentrionale o dalla Sicilia arabizzata, ma più probabilmente dal Trincerone sul Garigliano. Misti a bande locali, erano impiegati di volta in
volta da potentati locali , e non operanti in proprio. Saraceni, figli di Sara? Agareni, figli di Agar? Vagamente “orientali”, questo sì! Subito integrati tra le popolazioni cristiane presenti. Leggenda è anche un cunicolo di
dieci chilometri - usato per sortite e ritirate guerresche - da Saracinesco fino a S. Cosimato.
Però la leggenda araba è stata ben
servita , con scritti e ricerche: i cognomi
ricorrenti Morgante e simili, ; l’aspetto somatico scuro e capigliatura corvina; le vecchie lapidi del
cimitero dismesso con nomi arabizzanti,
la bellezza singolare delle donne, modelle di pittori importanti. Ma poi la poesiola ,molto meno leggendaria,
parla della cucina:“Saraciniscu meu, Saraciniscu/Sasicce, fegatelli e vinu tòcca/cutturillu,
cutturì/Saracuniscu meu vatténne abballe,e
vetténne a magnà quattro
cipolle,/
dò perseca e nu presciuttu pe’
ccappellu”.
Dalla stazione ferroviaria di Mandela
salire fino ai
IL
MUSEO DEL TEMPO Ma anche in una raccolta di artefatti gnomonici
, una molteplicità di grandi strumenti di misurazione
del tempo cronologico, sistemati all’aperto: orologio solare equatoriale, pastorale, meridiana orizzontale e verticale
, a quadro declinante, solare di Lambert, meridiana analemmatica,
pendolo di Foucault , monumentali, veri gioielli della cultura universale - insomma un
MUSEODEL TEMPO. Omettiamo le
spiegazioni dei singoli orologi ...
per non togliervi il gusto di esaminarli personalmente! Questi singolarissimi orologi non sono né meccanici né
elettronici al quarzo, ma “sfruttano il sole, l’ombra e il vento”.
Ma se volete sapere l’ora, e non date un’occhiata al vostro orologio personale, studiatevi a
lungo le tabelle con le complesse istruzioni: diventerete competenti ... e
intanto il tempo passerà e si dilaterà. Ma che male
c’è? Tanto qui il ritmo di vita è lento, cioè umano!
Significativamente una piazza è dedicata allo scienziato del campo magnetico rotante Galileo Ferraris.Impiegate
il vostro tempo, come consigliato da una tabella:”Se lo vorrete, potete fermarvi a parlare
con i “vecchi” del paese e arricchirvi di qualche pillola di saggezza per il
rispetto del prossimo, conoscere memorie di antiche sofferenze”.Case, strade, chiese e monumenti sono ottimamente
conservati. Comune e Pro Loco sono molto presenti, per
garantire buongusto e pulizia, aiutati dal Centro Anziani.
I “punti” tipici sono: l’ex castello- fortezza ora una magnifica veduta,
“
I personaggi degni di nota nel passato:
Bernardino Belisari, detto “Biastimèlla”.Nonostante il nomignolo, era un genius loci, organizzatore di pellegrinaggi alla SS. Trinità, primo
oste-albergatore,testimone delle tradizioni,
intelligente e arguto. Era amico di Don Paolo Carosi,
benedettino, a cui ripeteva, scherzando, che però lui era musulmano... Il nipote Alfredo, presidente del Centro Anziani, ne ricorda
la figura, l’opera e la mente “enciclopedica”.
Vittoria
(Vittorina) Lepanto, nata a Saracinesco nel 1885.
Assunse questo nome d’arte, suggeritole da Gabriele D’Annunzio, come “sciantosa”, attrice di teatro e del cinema
muto. Si chiamava Vittoria Clementina Proietti. Fece la fiorara a Roma, come molte sue
coetanee. Fu ascoltata canticchiare da un grande artista – lo Scarfoglio- che la trasformò, novello Pigmalione,
in cantante e attrice: una delle donne più fascinose e di successo del suo
tempo. Morì nel 1965.Tra i suoi film muti:Carmen, Lucrezia
Borgia, Il piacere, La signora delle perle, Il rosso e il nero e l’amica. Si
costruì un castello in Saracinesco, e vi ospitò personaggi illustri e grandi feste.
Le modelle di
importanti pittori: Oliva Danieli, Adelaide e
Rosa Lucaferri, che finirono per sposare i loro
artisti (oppure i pittori finirono per sposarle, decidete voi).Molte altre, “fiorare” e modelle a Roma, venivano lì chiamate “barbaresche”: mantelli rozzi e curiosi e “lingua di fuoco”, per
“farsi rispettare”.
I personaggi di oggi.
L’ex Sindaco – ora vice Sindaco - Marco Orsola
– che si è dedicato pienamente, con generosità e intelligenza, al suo
Comune: è arrivato a fondare una
Foresteria Comunale, come lungo il Cammino di Santiago. Gli anziani che restano
a vivere in Saracinesco anche d’inverno, quando si passa da poco più di
un’ottantina di residenti a duemila villeggianti;
soprattutto coppie giovani, con bambini. Essi, a parole, dicono di non
sopportare troppo questa massa di bambini che vociano e corrono dappertutto, ma
poi aggiungono che i piccoli qui sono al sicuro e che ciascun anziano si considera
responsabile per loro. E sono grandi giocatori di carte: non i soliti
giocatori!Sono notevoli anche coloro che fanno vivere
l’Azienda Venatoria.
I narratori
tradizionali. Molti anziani e perfino neo-residenti, lo stesso vice
Sindaco Marco Orsola. Un esempio di “narrazione”? Un “Saraceno” era entrato nel terreno di un vicino, superando
abusivamente “ju vau” ( il
varco). Il proprietario era appostato con lo schioppo caricato “ a sale” (o “ a salve”?) e gli sparò nel
fondo-schiena. Il malcapitato tornò a malapena a casa e si mise a letto, più
che altro per lo spavento. Lo sparatore lo andò a trovare e domandò: “Ma t’au sparatu de quà
o dellà degliu vau?”. “Dellà, dellà...”, rispose quello. Ed egli concluse: “ Se se
scopre chi ha statu a spara’,
oramai sapìte che issu era dellà degliu vau!”.
I giovani.Continuano
a frequentare Saracinesco e praticano vari sport fra
cui tiro con l’arco e pesca sportiva. Le
donne. Mantengono alte le tradizioni della cucina: “Sagne e fazoli”, “Polenta co’ le ciammarucche”, pizza sbattuta, marmellate
di more, “ciammellete
‘e vinu”.I
ristoranti.”
Circolo Gastronomico Il Saraceno”, “Chalet
Belisario”, Paolino al Laghetto sportivo delle Roscelle (all’altezza dell’Aniene).Le
feste. S. Rocco(16 agosto),
S. Michele Arcangelo (ultima domenica di agosto), Sagra della
Polenta, Sagra delle Salsicce, Serate medievali, Rievocazione del passaggio di
Corradino di Svevia nel 1268. Indirizzi utili al turista: PRO
LOCO e Comune - tel. 0774.791004; oppure 0774.791056.