INVITO A…
MONTECELIO
di Giuseppe e Paola Cicolini
Corniculum, Castrum Monticellorum,
Monticelli e infine, dal 1871, Montecelio.
Vi invitiamo a visitare Montecelio, il centro antichissimo, fulcro della
notevole conurbazione che, dal 1937,
diventerà Guidonia Montecelio. Chi sale a Montecelio
non può ignorare che in basso si stende l’aeroporto e l’abitato della
modernissima Guidonia. Sono a confronto “visivo” i
3.200 anni di storia di Montecelio e i settantatré di
Guidonia: impianto urbanistico medievale e architettura
razionale, anzi razionalista;le rocce monticellesi di 180 milioni di anni e il travertino
di appena… 150.000 anni! Ma questo non fa che accrescere il fascino di questi luoghi. Stavolta trattiamo di Montecelio.
Siamo nel Latium Vetus,
nella Sabina Romana- Valle dell’Aniene. I tre “monticelli” sono: Monte Albano, La
Rocca e Colle
Largo. La piazza di S. Giovanni “in forcella” delinea la sella tra i primi due monti. L’ampio Poggio Cesi -“tre piccoli monti quasi fusi insieme”- riempie lo spazio
tra S. Angelo Romano e Montecelio. Il primo colpo d’occhio è per il panorama
dell’abitato, una cascata, a spirale, di case, dominate dalla Rocca. Al culmine,
l’imponente rudere della Rocca, in
un’area che vide l’insediamento arcaico di Corniculum, 450 anni prima di Roma.Qui nacque il re Servio Tullio. In basso e tutt’intorno si ammira uno
spettacolo grandioso: Marcellina, S. Polo, Palombara,
Mentana, S. Angelo Romano, Tivoli, il Monte Cavo, Roma, il mare e una Campagna
Romana ampia, tutta punteggiata di costruzioni. (Ma restano spazi verdi… Speriamo che si conservino per le future
generazioni).Questi spazi e questi resti ispirarono, come vedremo, un grande archeologo, qui nato e operante per parte della sua vita: Rodolfo Lanciani. La storia. Dopo il
mitico periodo arcaico, con l’insediamento preistorico e protostorico in
località”Le Caprine”, Montecelio
visse il periodo pre-romano e romano. Sulle pendici del monte sorsero varie
ville romane. Un tempietto fu eretto sulla cima, i cui resti sono ancora
visibili. Con l’avvento del Cristianesimo, Monticelli
si dotò di molte chiese, la più antica delle quali è S.
Lorenzo. Dopo la cinta muraria preistorica, limitata all’acropoli, si
costruirono nuove mura. La fortezza fu teatro di una vicenda tragica intorno
all’anno mille: la prigionia e l’uccisione dell’Abate di Subiaco Pietro III, conseguente alle intricate vicende per
il possesso dei castelli di Arsoli, Anticoli e Roviano. Furono feudatari di Montecelio le famiglie Orsini e Anguillara, poi i Cardinali Balva,
Orsini e Della Rovere. Dal 1550 al 1678 il possesso passò alla famiglia Cesi, che incrementò
le costruzioni e la vita civica. Seguirono i Borghese. Nel ‘700 fu costruito l’imponente
complesso francescano di S. Michele
Arcangelo. L’Antiquarium
comunale “Don Celestino Piccolini.E’ a
lato della Chiesa
di S. Giovanni, in Via Montalbano,5: aperto sabato e domenica dalle 10,alle
12,30 e dal lunedì al venerdì, dalle 17,30 alle 19,30: per prenotazione: archeo@eugeniomoscetti.com e
www.associazionenomentana.com.E’ stato ordinato e curato dall’archeologo Dott. Eugenio Moscetti
(analogamente al “gemello”Museo della Via
Cornicolana , accanto alla Chiesa di S. Maria in Setteville).Vi si conservano reperti di grande valore,
provenienti da ville romane e da necropoli della zona: un mosaico raffigurante
il Ratto di Europa, un Ercole fanciullo, un Dioniso giovane (rarissima copia da Lisippo), un
vassoio con scena del Giudizio di Paride;statuette
fittili e monete. Una migliore sistemazione del museo si potrà avere nel Complesso di S. Michele (peraltro in
attesa di una valorizzazione totale, ora che i restauri sono completati).Leggende e fiabe popolari Ai bambini si
diceva:” Quando passate per i”gattaboci” ( vicoletti bui) correte: ci sono gli
spiriti!” Tra Montecelio e S. Angelo Romano appare “ U REGULU”, un
serpentone, grande come un drago, con la testa di somaro e un brillante in
fronte… E poi folletti dappertutto. Dal dopoguerra si favoleggia di un tedesco
che apparirebbe come fantasma nelle notti di luna, vicino alla Rocca. Grandi personaggi nati a Montecelio o qui vissuti: Servio
Tullio, “nato da Ocrisia,
moglie del principe di Cornicolo, fu il successore di
Tarquinio e sesto re di Roma” ( da C.
Piccolini Montecelio già Monticelli,
pag.23), e, appunto, Don Celestino
Piccolini, sacerdote e storico insigne, autore, tra l’altro, di “Fanfaluche e storie d’altri tempi”;Federico II CESI, Marchese di Montecelio e fondatore
dell’Accademia dei Lincei; Don Carlo
Rusconi, insegnante elementare e geologo: scoprì l’origine geologica del
tufo, da emissioni vulcaniche
“trasportate”;il pittore-affreschista P.
Michele Cianti, le cui opere sono in chiese di
Montecelio, Tivoli e in Terrasanta; S.
Leonardo da Porto Maurizio, del Convento
di S. Michele; introdusse la
Via
Crucis, poi universalmente praticata nella Chiesa,
forse sintetizzando devozioni di Terrasanta e dell’Oriente. S. Giovanni da Triora, martire in Cina.;S. Maria de Mattia, fondatrice, nel
1856, della Congregazione delle Adoratrici del Preziosissimo Sangue; Jean Coste, francese, grande studioso
di storia e vita della Campagna Romana;
Giuseppe Rusconi, Ispettore Scolastico: nella sua carica di Presidente del
Consorzio Patronati
Scolastici, organizzò per anni, corsi di
qualificazione per insegnanti, nel Castello di S. Severa, sulle tecniche dei
laboratori didattici dei migliori doposcuola del tempo;Card. Antonelli, era accompagnato nelle
sue villeggiature
a Montecelio da illustri personaggi e artisti italiani e stranieri;Melito Marcozzi, in
arte Dario Vettori, attore, operante
soprattutto in Argentina. Le bellezze
naturali e artistiche.“I calcari marnosi, rossastri, ricchi di ammoniti” appaiono
soprattutto nel versante occidentale di Montecelio. Numerosi i corsi d’acqua: fossi
di Marco Simone, S. Antonio, Poggio Gentile, S. Lucia, Inviolata e Capaldo. La flora è tipica della collina interna. Molte le
escursioni possibili a piedi, da un colle all’altro soprattutto al Poggio Cesi. Le produzioni agricole maggiori sono il vino e
l’olio.
Per l’arte occorre ricordare
proprio il complesso di S. Michele.
Secondo l’artista danese-tedesca (ma attiva in Anticoli
Corrado) Birgitt Shola Starp - del Gruppo di artisti GASM
(Gruppo
Artisti S.Michele, retto da Lucrezia Rubini e composto da R. Andreatini
, A. Balzano, N. Bibbò, I. Carrarini,
C. Cecconi, C. Cerbone, F. Crocco, F. D’Orazio, Inin Gamat, G. Iannotti, A.Impallara, M. Luccioli, R. Mele, A. Menenti,
G.B. Morana, M. Nanni, S. Pepe, L. Picchi, M. Pompeo, A. Ponti, P. Scandurra, S.
Lussu, L. Zanetti Polsi),
- quei magnifici locali e il relativo
chiostro dovrebbero diventare anche un atelier/esposizione permanente per gli artisti di tutta la Valle dell’Aniene: un
mega-laboratorio con esposizione aperto a un vasto pubblico.
Oltre la citata Chiesa di S. Lorenzo, le chiese di S. Antonino, S.
Giovanni Evangelista, S. Maria Nova, S. Antonio Abate. Notevoli pure l’Arco d’ ingresso di Santa Maria, il Palazzo del Principe Cesi, l’Oratorio, il Comune Vecchio o “Casa Bella”, una tipica
casa medievale ben conservata, molte edicole votive e bei portali per ogni via
o viuzza. Associazioni: Pro Loco (che qui è una specie di Comune…), ”Teatrargo”,
il già citato GASM, il Reparto Scout glorioso e attivo, il Gruppo micologico di
Costantino Giubilei, il Gruppo Archeologico, Ass. ne
calcistica, gruppo ciclistico e gruppo alpinistico “La cordata”. Mondo femminile.”Le vunnelle” sono
splendidi abiti femminili della
tradizione popolare. Se ne conservano ben 400, alcuni dei quali preziosissimi. In piena estate: “Veglia alle
stelle.”Specialità:cucina e dolci. “Panjallu”, dolce natalizio tipico,le pinciarelle, primo piatto tipico e celebrato; i frascaregli, gnocchetti
con farina e uova; pizza fritta ; “palombella”,
“cavalluzzo e “pupazza”,dolce pasquale consistente
in una figura femminile di pasta dolce con in seno un uovo, simbolo di
fertilità.
Feste tradizionali
e nuove. Festa di S. Antonio Abate, Festa d’Aprile, festa d’Agosto,
festa di S. Michele Arcangelo, sfilata
delle vunnelle, sagra delle pinciarelle,
sagra del pangiallo, convegno micologico, mostre d’arte e concerti musicali,
con spettacoli teatrali. Negozi tipici: “Giorni
felici” e “ Cartolibreria Kartilla”.Ristoranti: ”Da Spadaro”, ”Quattrovigne”.
Pizzerie: “La tegola” e “ Cinque scalini”. Per contattare la Pro Loco: info@prolocomontecelio.it
. Tel. 327.5342569 .
Come raggiungere Montecelio.
L’abitato si vede benissimo da tutta la Campagna Romana (il turista nuovo gradirebbe una
segnaletica stradale e “tabelle” turistiche più “ricche”): Via Tiburtina
fino a Guidonia.
Autolinee Cotral da Ponte Mammolo e SAP da Guidonia.