PROGETTO PER UN MASTER BIENNALE IN “CONSERVAZIONE DEI BENI LIBRARI” A SUBIACO

Il Sindaco di Subiaco e il Direttore della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma Prof. Avallone hanno annunciato che a Subiaco sarà attivato un MASTER biennale in “Conservazione dei beni librari”. Tutto nasce da una convenzione tra La Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, La Comunità Benedettina e la Biblioteca di Santa Scolastica, il Comune di Subiaco, la Regione Lazio e l’Università della Tuscia.

Costituirà il BIENNIO del TRIENNIO in “Conservazione dei beni librari”. In Santa Scolastica si terranno le lezioni teoriche e i “laboratori”.

Dal punto di vista del numero di studenti, si tratterà, ovviamente di un corso “ di nicchia”, stante anche la rarefazione delle offerte di lavoro in questo settore sa parte della “mano pubblica” ( Ministero dei Nemi Culturali, Regioni, grandi Comuni e Istituzioni culturali) e delle grandi famiglie detentrici di archivi.

Per Subiaco sarà un ulteriore morivo di prestigio, che assicurerà la continuità e l’innovazione nello studio del libro e della stampa.

In passato una convenzione con l’Università de L’Aquila aveva assicurato ai Monasteri sublacensi la frequenza di professori,ricercatori e studenti per  lo studio e la eventuale pubblicazione degli archivi su vicende storiche “romane” e abruzzesi, legate alla famiglie “feudali” dei Colonna e dei Borghese’intero archivio Colonna è a Subiaco ( con il prezioso”fondo” relativo alla Battaglia di Lepanto).

Intanto si “muove” anche qualche altra iniziativa:

-dalla Corea del Sud un gruppo di specialisti è venuto a Santa Scolastica per dimostrare che la stampa a caratteri mobili in Corea data dal 1300;

-la Comunità benedettina prosegue col suo programma di pubblicazione dell’edizione critica delle opere maggiori dell’archivio storico; ultima fatica il “CHRONICON SUBLACENSE”  di Cherubino Mirzio da Treviri (1628), curato dalla dott.sa Luchina Branciani ( che a suo tempo curò anche l’edizione dell’opera del Capisacchi);

-qualche anno fa, per quindici maturandi del locale Liceo classico, si tenne un corso di paleografia latina, curato dalla "Sapienza".

E’ rimarchevole che, anche tra i non specialisti, sulla stampa a Subiaco (primordi, primati, sviluppi) comincino a circolare idee e nozioni che costituiscono un approdo certo delle ricerche fin qui condotte e di cui ha dato conoscenza la serie dei Convegni dei Convegni “ Subiaco, la culla della stampa”:

Romolo Lozzi e il Comitato del 1965 hanno dato il via a un rinnovato interesse sulla proto-tipografia a Subiaco;

-il prof. Massimo Miglio ha dato un impulso notevole al tema;

-il compianto Prof. Paolo Veneziani ha autorevolmente riaffermato in sede storica il primato di Subiaco quale sede della prima stampa in Italia (vedere il suo “contributo” “Sweynheim e Pannartz rivendicati”);

-il prof. Fabbiani ha mostrato in modo palmare il vero procedimento tecnico dei caratteri mobili, entrando in confronto con le tecniche originarie di Gutenberg;

-il prof. Gusmano ha applicato al materiale cartaceo interessato il procedimenti fisico-chimici più aggiornati. Esaminando anche una pagina della famosa Bibbia di Magonza detta delle “42 linee” o “B42”;

- i ricercatori Sciò e Branciani hanno documentato le risorse culturali e tecniche dell'ambiente sublacense all’epoca della prima topografia a Subiaco;

-la Prof. Maria Luisa Angrisani ha dato l’annuncio che anche Tivoli s’inserisce nella storia della stampa, tra il primato di Subiaco e la tipografia presso i Massimo di Roma ( e gli altri centri laziali di Velletri e Viterbo), rivendicando la sua scoperta di altre tre opere stampate a Tivoli dallo stampatore Domenico Piolato, succeduto al primo stampatore tiburtino, un po’ mitico, detto “il Tedesco”;

-ling.Roncaglia ha gettato uno sguardo sul futuro del libro e degli archivi nel nostro secolo a partire dagli “ammiccanti” libri digitali.

Come si vede, un campo di ricerche è aperto e attende nuovi contributi, apporti, spunti, polemiche e prospettive.

Ad esempio: Leon Battista Alberti (con tutto quello che rappresenta nella riscoperta degli ideali dell’Umanesimo e del Rinascimento) è stato davvero a Subiaco? I ricordi sublacensi di Enea Silvio Piccolomini - il Papa umanista Pio II - si possono indagare meglio? Così come quelli del Cusano? Su Nicolò da Cusa - questo   grande protagonista nella  filosofia e della teologia - ci risulta che Mons. Giangiulio Radivo, presidente  della Fondazione  Cardinale Cusano e assiduo frequentatore dei Convegni Sublacensi, sia molto impegnato  in studi “mirati” (mail: g.radivo@cardinalecusano.org).

G.C.