PROGETTO PER UN
MASTER BIENNALE IN “CONSERVAZIONE DEI BENI LIBRARI” A SUBIACO
Il Sindaco di Subiaco
e il Direttore della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma Prof. Avallone hanno annunciato che a Subiaco sarà attivato un
MASTER biennale in “Conservazione dei beni librari”. Tutto nasce da una
convenzione tra
Costituirà il BIENNIO
del TRIENNIO in “Conservazione dei beni librari”. In Santa Scolastica si
terranno le lezioni teoriche e i “laboratori”.
Dal punto di vista
del numero di studenti, si tratterà, ovviamente di un corso “ di nicchia”,
stante anche la rarefazione delle offerte di lavoro in questo settore sa parte
della “mano pubblica” ( Ministero dei Nemi Culturali,
Regioni, grandi Comuni e Istituzioni culturali) e delle grandi famiglie
detentrici di archivi.
Per Subiaco sarà un
ulteriore morivo di prestigio, che assicurerà la continuità e l’innovazione
nello studio del libro e della stampa.
In passato una
convenzione con l’Università de L’Aquila aveva assicurato ai Monasteri sublacensi la frequenza di professori,ricercatori
e studenti per lo studio e la eventuale
pubblicazione degli archivi su vicende storiche “romane” e abruzzesi, legate
alla famiglie “feudali” dei Colonna e dei Borghese’intero archivio Colonna è a
Subiaco ( con il prezioso”fondo” relativo alla Battaglia di Lepanto).
Intanto si “muove”
anche qualche altra iniziativa:
-dalla Corea del Sud
un gruppo di specialisti è venuto a Santa Scolastica per dimostrare che la
stampa a caratteri mobili in Corea data dal 1300;
-
-qualche anno fa, per
quindici maturandi del locale Liceo classico, si tenne un corso di paleografia
latina, curato dalla "Sapienza".
E’ rimarchevole che, anche tra i non specialisti,
sulla stampa a Subiaco (primordi, primati, sviluppi) comincino a circolare idee
e nozioni che costituiscono un approdo certo delle ricerche fin qui condotte e
di cui ha dato conoscenza la serie dei Convegni dei Convegni “ Subiaco, la
culla della stampa”:
Romolo Lozzi e il Comitato del
1965 hanno dato il via a un rinnovato interesse sulla proto-tipografia a
Subiaco;
-il prof. Massimo
Miglio ha dato un impulso notevole al tema;
-il compianto Prof.
Paolo Veneziani ha autorevolmente riaffermato in sede storica il primato di
Subiaco quale sede della prima stampa in Italia (vedere il suo “contributo” “Sweynheim e Pannartz rivendicati”);
-il prof. Fabbiani ha mostrato in modo palmare il vero procedimento
tecnico dei caratteri mobili, entrando in confronto con le tecniche originarie
di Gutenberg;
-il prof. Gusmano ha applicato al materiale cartaceo interessato il
procedimenti fisico-chimici più aggiornati. Esaminando anche una pagina della
famosa Bibbia di Magonza detta delle “42 linee” o
“B42”;
- i ricercatori Sciò e Branciani
hanno documentato le risorse culturali e tecniche dell'ambiente sublacense all’epoca della prima topografia a Subiaco;
-
-l’ing.Roncaglia ha gettato uno sguardo sul futuro del libro e
degli archivi nel nostro secolo a partire dagli “ammiccanti” libri digitali.
Come si vede, un
campo di ricerche è aperto e attende nuovi contributi, apporti, spunti,
polemiche e prospettive.
Ad esempio: Leon Battista Alberti (con tutto quello
che rappresenta nella riscoperta degli ideali dell’Umanesimo
e del Rinascimento) è stato davvero a Subiaco? I ricordi sublacensi
di Enea Silvio Piccolomini
- il Papa umanista Pio II - si possono indagare meglio? Così come quelli del Cusano?
Su Nicolò da Cusa - questo grande protagonista nella filosofia e della teologia - ci risulta che
Mons. Giangiulio Radivo,
presidente della Fondazione Cardinale Cusano e assiduo frequentatore dei Convegni Sublacensi, sia molto impegnato in studi “mirati” (mail: g.radivo@cardinalecusano.org).
G.C.