UN PAESE AL MESE

INVITO A..........

GUADAGNOLO E LA MENTORELLA

Monte Guadagnolo: uno scoglio  imponente di 1218 metri,che domina la Campagna Romana e le valli dell’Aniene, dell’Empiglione, del Sacco. Un punto di riferimento ineludibile. Tutti vedono, dal basso, la cima e la caratteristica sagoma a piccole gobbe. Di lassù, a trecentosessanta gradi, il panorama è un “tutto” d’eccezionale valore per lo sguardo, la mente, il ricordo, la fantasia... e l’aria sottile.”In fondo Ostia e il mare, l’ Agro Romano e Roma: Più vicino i Monti Tiburtini con ai piedi Tivoli”. E poi “ i Colli Albani , i Lepini, i Sinbruini, il Lontre Scalambra... più in là ancora , Segni, Anagni, Colleferro”.

Si scopre però che la vasta area pianeggiante chiamata Campagna Romana- da sempre antropizzata - ora è “fitta” di strade, autostrade case e ville. Si attende uno stop salutare, per garantire ancora un po’ di verde e di agricoltura.

E poi La Mentorella, anzi il Santuario di Maria Madre delle Grazie – che  caratterizza lo scoglio e la Frazione di Guadagnolo; importante punto di attrazione e riferimento religioso, meta di pellegrinaggi, “ritiri spirituali,matrimoni,battesimi, prime Comunioni, nozze d’argento e d’oro, giornate dei malati (ogni  primo sabato del mese)”.

                                                                Simboli antichi e nuovi

Il valore simbolico del Guadagnolo (Monte , abitato e la Mentorella - per chi vive nella grande area geografica e umana - la nostra -che fa centro su questo mitico scoglio), è altissimo.

Come i popoli italici qui insediati sancivano i loro sacri patti di pace sul Monte Cavo, così gli stessi popoli, una volta evangelizzati, celebrarono la loro confidenza e amicizia cristiana sul Monte Guadagnolo, affidandosi a Maria Madre delle Grazie.

Alla base della grande statua del Redentore benedicente, in atto di abbracciare gli abitanti della pianura e delle vallate intorno (una volta in pietra e ora di bronzo, opera del tiburtino Elverio Veroli) era la scritta in caratteri capitali con i nomi delle popolazioni: “ROMANI LATINI SABINI EQUI ERNICI VOLSCI”.

Da quando, nel 1857, il Santuario delle Mentorella è retto dai Padri Resurrezionisti polacchi ed è stato visitato da personaggi illustri e dai Papi Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, a quei popoli antichi e attuali si può giusta ragione aggiungere: POLACCHI ed EUROPEI.

Una stele in Guadagnolo è dedicata all’aviatore statunitense Joseph Kennedy, caduto in Francia nel 1944: simbolo di ricordo, di  preghiera e di pace.

La natura è realtà da studiare e ammirare. Qui prosperano molte specie vegetali alche rare, raggiungibili attraverso vari sentieri indicati sul terreno (notevole il Sentiero Wojtyla). La sintesi dei valori naturalistici si può vedere anche nel museo Civico Naturalistico dei Monti Prenestini, nel Capoluogo, Capranica Prenestina.Per vedere da vicino le falesie  -o rocce a picco -, alpinisti, speleologi,appassionati di hikking, trekking, canyoming, fotografi o semplici camminatori della domenica, possono raggiungere la sommità a piedi da Capranica, Pisoniano, Ciciliano, Poli, Casape e S. Gregorio da Sassola. Una tradizione assegna a chi  sale a piedi “senza mai voltarsi”, lungo i percorsi più ripidi, una speciale indulgenza.

                                                            Leggende e storia

Placido, nobile romano, a caccia in queste alture, s’imbatte in un cervo imponente, ritto e con una Croce (o un’immagine di Cristo) che appare tra le due corna arcuate. E’ turbato; torna a Roma; diventa cristiano col nome di Eustachio e muore martire della Fede.  (A proposito, il marchio di un noto liquore amaro è identico alla visione di Placido-Eustachio, ma ha origini germaniche legate al culto di S. Uberto, Patrono dei Cacciatori).

Costantino Imperatore, impressionato dalla fama del miracolo di S. Eustachio, fa costruire un primo tempio cristiano, poi consacrato dal Papa Silvestro I.

Benedetto da Norcia per circa due anni, soggiorna quassù in una grotta, prima di raggiungere la Grotta presso Subiaco ora chiamata Sacro Speco.

Il Papa Giovanni Paolo II, poco dopo la sua elezione, il 29 ottobre 1978, visita il Santuario della Mentorella, che peraltro già conosceva.Analoga visita quella di Papa Benedetto XVI  il 29 ottobre 2005.

Queste visite hanno rilanciato la fama del “Santuario più antico d’Italia” ben oltre la provincia romana. il Lazio ,la Penisola, verso l’Europa e il mondo.

Le opere d’arte che si possono ammirare nel Santuario sono: la statua lignea della Madonna Madre delle Grazie (sec: XII-XIII); la chiesa stessa, a tre navate;un ciborio del 1305; un bassorilievo del IX-XII secolo raffigurante la consacrazione della chiesa e il miracolo di S. Eustachio; un mirabile  candelabro “a sette braccia”; vari affreschi e la vetrata dedicata al “Sacrum Poloniae Millennium”.

Il Rettore attuale del Santuario è Padre Adam Otrebski, Resurrezionista, polacco di origine. Collaborano occasionalmente con lui il Padre Damiano Korzc e il Seminarista brasiliano Diotillo Antonio da Costa.

L’ultima domenica di agosto si celebra la “festa titolare” della Madonna delle Grazie. Si rinnova il rito dell’Inchinata. Due processioni escono rispettivamente dalla Chiesa Parrocchiale di Guadagnolo e dal Santuario. A metà strada le immagini della Madonna e del Salvatore s’incontrano, s’inchinano e il popolo invoca “Misericordia!".

SS. Messe tutti  i giorni feriali alle ore16; festivi alle 10, 11, 12,30 e 17.Per altre informazioni: tel. O6.9572421;  www. mentorella. it-mail:  mentorella@tiscali.it.

Ecco l’invocazione a Maria: “O beatissima Vergine di Mentorella, nostra amorosissima Madre,  decoro di questo sacro monte e faro luminosissimo dei nostri paesi e villaggi che vi fanno corona,  guardate pietosa tutti coloro che vengono a visitarvi....”

                                                      La frazione Guadagnolo

Non sorprenda se i residenti stabili sono solo ventisette, perché ogni giorno i presenti –pellegrini e visitatori – sono molti e nei mesi estivi c’è  animazione.

Fino al 1959 l’illuminazione pubblica era assicurata dai lampioni a olio. Quella di prima del 1959 era una situazione difficile. Oggi però troppi tralicci di ripetitori TV e cellulari troneggiano in mezzo all’abitato... E’ vero ( forse sì, forse no) che per l’”effetto campana” le case prossime ai tralicci sono libere dalla induzione elettromagnetica... Però occorre porsi il problema di una ricollocazione migliore.    Oggi case e strade sono ben tenute. Le aree verdi per i picnic sono attrezzate. La pulizia è scrupolosa. Prati e radure sono bellissimi e adatti alle famiglie e ai bambini. Le mucche e gli ovini pascolano apparentemente in libertà, ma ci sono aziende di allevamento vere e proprie.

Tanto è vero che i ristoranti ”Da Peppe” e "Da Romano” servono ottimi piatti con tipiche fettuccine al sugo di castrato (o di lepre) e agnello arrosto. E così nel vicino "Agriturismo Colle Roscio”. Gli “alimentari” " Salvati" e “Ermete e Magherita” sfornano i dolci più vari e soprattutto le ciambelle al latte.

Non resta che salire in auto, in mountain-bike, a piedi verso il Guadagnolo e la Mentorella.

Ne avrete un’impressione grande, che rivivrete ogni volta che vedrete, anche a occhi chiusi, lo Scoglio che caratterizza le nostre contrade e la nostra storia.