La unità della Valle dell’Aniene

Tivoli è un “superattico” di Roma. Se si volge ad Est ritrova i  paesi del medio e alto Aniene, perle del suo naturale e storico entroterra. OGNI MESE UN PAESE

 Invito a...ANTICOLI CORRADO

Toh, un paese che ha nome e cognome!”. Così esclamò un ignaro automobilista al 58° chilometro della Via Tiburtina. Forse solo lui non sa della singolare importanza antropologica, storica e soprattutto artistica di Anticoli. La specifica “Corrado” si riferisce a Corrado d’Antiochia - la cui famiglia tenne quel feudo fino al 1430 - e serve a distinguere l’Anticoli della “Comarca” pontificia da “Anticoli di Campagna”, l’odierna Fiuggi.

  Com’è stato detto  per il Partenone, se tutto quello che è stato scritto, raffigurato e detto su Anticoli, fosse deposto sul paese, non basterebbe lo spazio (e neppure sui poco più che novecento Anticolani!).

Questi abitanti sono eredi consapevoli di antichi ceppi di popolazioni legate agli Svevi, ai Saraceni e alle immissioni di “Regnicoli”, attraverso la Marsica. Nel periodo nazista qualcuno indagò per riscontrare tracce di sangue teutonico... follie razziste del tempo!

Le vicende storiche vere e proprie ricalcano quelle di molti paesi dell’Aniene. Le tradizioni contadine sono tuttora evidenti, anche se come ingentilite da un diffuso buon gusto, frutto della “contaminazione” con la grande arte: pittura, scultura, mosaico, vetrate, poesia, cinema. Funziona tuttora un lavatoio pubblico dove le donne lavano a mano coperte e trapunte invernali. Come sostiene l’artista Paula Caccavale, qui si respirano ancora gli ultimi refoli del misticismo benedettino e anche del brigantaggio (specialmente proveniente dal Regno del Sud).LaVia Mariana” univa sul crinale collinare Anticoli, Saracinesco e Sambuci, per la transumanza e per altri scambi e mercati.

Fin dalla fine del ‘700 venne a radicarsi tra gli Anticolani l’arte, con la “A” maiuscola, non occasionalmente, ma per decenni, in un intreccio di storie di artisti, popolani “modelli”e “modelle viventi” di grandi pittori, italiani e soprattutto stranieri. Artisti anticolani “veraci”, studi di pittori sparsi in tutto l’abitato, opere d’arte all’aperto e un rarissimo esempio di Museo civico d’arte contemporanea. Anticoli non è solo “ il paese delle modelle” e dei “modelli maschili”, ma “colonia dell’arte”, in cui “ogni finestra è un quadro”.

Di solito nei Paesi grandi e piccoli si ricordano i grandi personaggi del passato, per finire che “oggi, invece..tutto è decaduto!” Ad Anticoli non si sente dire solo “che qui hanno operato grandi personaggi” ma che la tradizione è ben viva! Ecco alcuni dei grandi nomi: Corot, Arturo  Martini, Attilio e Sergio Selva, Carlo Toppi (autore tra l’altro di grandi arazzi in oro), Orazio Amato (che qui ipotizzò la Legge a favore delle opere d’arte), Pietro Gaudenzi, Rudolf  Bonnet, Antonio Munoz, Riccardo Assanti, Giulio Aristide Sartorio, Raphael Alberti, Oskar Kokoschka ... fino a Fausto Pirandello (del quale sarà inaugurata presto una mostra personale). I più antichi sono Hans Lendorff, Mariano Barbasan, Augusto de Freitas, Pedro Weingartener e Charles Moulin.Tutti sono ben cinquecento e molti di loro hanno operato in Anticoli, donando loro opere al Museo. Modelle e modelli famosi furono Bernardino Toppi, Agostina- prediletta da Corot, Rosa Bellisario, Giovanni Corneli detto “Pulennone”, ”Schizzo”, Luigi Massimiani detto “Gigi il Moro”,presunto saraceno...    Oggi (2008) vivono e operano qui cinque artisti:Birgitt Shola MariaStarp, Eclario Barone, Silvia Gambini, Paula Caccavale e Leonardo Bonivento, oltre ad altri  le cui presenze sono saltuarie. Straordinario è che questi artisti e le Associazioni culturali locali vadano d’accordo tra loro!

Non si ripete continuamente il “mantra” della storia e della gloria locale, che può schiacciare le menti dei giovani d’oggi (“prigionieri della propria storia”), ma si opera nell’attualità, spingendo sul pedale delle tradizioni popolari e agricole autentiche e sull’avvenire della cultura, dell’arte e dell’economia locale. E’ una lezione per tutta la Valle dell’Aniene.

Su Anticoli c’è poi... il Segreto di Santa Vittoria, il noto film di Stanley Kramer del 1969 -con Anna Magnani, Antony Quinn e Renato Rascel - pensato e girato qui, con tutti gli Anticolani, per due anni, ingaggiati come comparse, operai, fornitori, collaboratori. Da allora tutti i paesani si sentono un po’ legati anche al cinema.La trama del film e le sue inquadrature sono una metafora della vita quotidiana anticolana.Altro sogno/realtà di Anticoli è il libro di Umberto Parricchi, la “Bibbia di Anticoli”, una storia immaginaria.

Visitando Anticoli occorre ammirarne i vicoli, i portali e le finestre-quadro . monumenti all’aperto: la Fontana nella Piazza Centrale detta delle tartarughe, con simboli di animali fantastici, chiamata anche Arca di Noè di Arturo Martini; il busto monumento ai caduti di Attilio Selva; il gruppo marmoreo, vero inno all’amicizia, posto davanti al Municipio, di Birgitt Shola Starp; la fontana-giardino all’ingresso del paese, nella piazzetta Vadu, di Paula Caccavale.Studiare a fondo il Museo; ripassarsi il film di Kramer. Da ammirare pure il nuovo ponte sull’Aniene, finalmente realizzato, che eliminerà le periodiche esondazioni del fiume: anche quella è un’opera d’arte, come si diceva una volta. Tutto il paese è una “torta di case”.

La creatività diffusa si esprime anche nella cucina e nel cucito. I piatti  tipici sono la pasta detta “cazzaregli”, con farina bianca e di granturco; la pecora al sugo; la polenta ai funghi porcini con aglio pestato, i biscotti con la pupazza che abbraccia un uovo; la ciambellona all’anice, che, con gesto tipico, si deve spezzare in due “cacchi”.

Le feste principali, in cui si impegnano le Confraternite: la domenica successiva all’8 Settembre, la Madonna del Giglio e S. Rocco, con il “Ballo della marmotta”; Santa Vittoria –“ la Santa che parla con i fedeli”- il 23 dicembre.

I dintorni di Anticoli invitano a gite e scampagnate verso i Monti Ruffi. Si parla della misteriosa apparizione di un drago, ma è reale la presenza della salamandrina dagli occhi bianchi. Si possono anche vedere e fotografare la “castanea sativa”, l’acero, l’orniello e il nocciolo, la rosa canina, il biancospino e la “mazza d’oro”.

Operano qui dieci Associazioni culturali e la Pro-Loco. Le più importanti sono l’Arca di Corrado - fondata e diretta da Birgitt Shola Starp -,l’Associazione Santa Vittoria e la più giovane Associazione Culturale S. Nicola da Myra. E’ stato attivato il gemellaggio con Arcos de la Frontera (Spagna) e Arcos si chiama l’ “antica locanda”, nel settecentesco Palazzo Carboni.

Una curiosità attuale. Il direttore generale del Ministero dell’Istruzione dott. Giacomo Mario Dutto ha sposato (anche lui!) una donna di Anticoli. Passa qui parte delle vacanze estive e si è esercitato a calcolare le spese a carico del Comune per la pubblica istruzione degli Anticolani. Ha detto che “sapendoci fare, si può fare” perfino un sistema d’istruzione di base e artistica totalmente comunale. Ma è meglio non provarci, coi tempi che corrono... Intanto, l’attuale Sindaco rinuncia alla sua indennità di carica a favore della comunità anticolana.

Un personaggio a suo modo storico, è Don Vittorio Occhigrossi, che fu Parroco per cinquant’anni e primo animatore delle celebrazioni religiose locali.

G.C.