AGOSTA
“Augusta” per l’età classica, “Austa” per i suoi abitanti: andiamo ad AGOSTA!
Posta a guardia dell’acquedotto romano, al 36° miglio della Via Valeria (ora Sublacense) che si dirama dalla Via Tiburtina all’altezza delle ”Molette” di Arsoli: in pratica a mezz’ora di auto da Tivoli.
Il panorama del paese è dominato dal caratteristico campanile “a cipolla”, sormontato da una altrettanto curiosa “palla”, di stile europeo-orientale.
Gli Agostani, di ritorno al loro
paese, specialmente dopo una lunga
lontananza, sbottano :”Ecco
l’Austa bella già se vete
‘a Palla d’oro sta
agliu cambanile!”.
Il turista non ha forse le stessa emozione, ma è comunque impressionato dalla torre medievale, dal castello, dal reticolo di viuzze del centro storico, dalla porta rinascimentale, una volta detta “del Cardinale”.Le circonvallazioni hanno “liberato” il nucleo compatto dell’abitato, rendendo facile passeggiare ed anche parcheggiare le auto.
Per una visita occasionale di alcune ore, si raccomanda un giro a piedi, la visita al “Museo della Civiltà Rurale”, il sopralluogo agli ultimi ritrovamenti archeologici (ben 11 siti: dai cippi dell’antichità italica, alla necropoli degli Equi, ai resti dell’acquedotto romano - che figurano nello stemma comunale), al Castello del Mille in epoca feudale, alla già citata porta monumentale del ‘500.
Quando le campane suonano a distesa, gli agostani ne interpretano il rimo con un allusivo:”Ciccia, maccaruni e vinu bbòno” . E’ un suggerimento anche per i visitatori, perché si riforniscano di fagioli “regina”, “maccaruni tunni”,”sagne aju pistacchiu”, “ciammillitti”, vino rosatello e Rosciolo, e marmellate di “vìciui”.
Ma ci sono anche i visitatori in grado di programmare una permanenza più lunga, fino alla tradizionale “villeggiatura”.
Le notizie utili le può
dare il Comune ( Tel.0774.800024/ 25), retto da una
dinamica Giunta – guidata dal Sindaco Gianfranco Massimi - , intenzionata
( insieme con
Per il turista-villeggiante si offrono varie possibilità. Per gli sportivi: il maneggio, il trekking a cavallo, la pesca alla trota, le passeggiate lungo l’Aniene o verso la montagna.
Le feste tradizionali –sentitissime – sono
Ancora più rara la “Sagra della Ranocchia”, sempre a Settembre, in cui si gustano... cosce di rane fritte! I funghi porcini, da giugno a settembre, mandano un profumo, percepito in tutto il paese, specialmente lungo numerosi e vicinissimi boschi di castagno. E non si tratta ancora di funghi sulle tavole delle trattorie!
Questo è anche il paese
della buona musica. Sono vitalissime tre istituzioni musicali:
esegue il “cantus firmus” gregoriano e polifonia. I tre gruppi hanno “girato il mondo” con concerti negli USA, in Egitto, in Germania, oltre che in Italia.
Musicisti agostani arricchiscono spesso le liturgie nella Cattedrale di S. Scolastica in Subiaco, con il loro prezioso repertorio liturgico.
Di tanto in tanto, nei Comuni della
Valle dell’Aniene,
Agosta vuole vivere e ci sta riuscendo, anche con il turismo individuale, familiare, scolastico, sociale e per gli anziani.
Era ora che queste risorse di disponibilità e cordialità, a portata di mano, sempre pronte all’accoglienza del forestiero, fossero valorizzate anche mediante l’offerta di una vasta gamma di beni culturali per tutti.